
[ALERT: Articolo interessante ma molto “emotional”. Io vi ho avvertito]
Sono ferma sul Mac da almeno 30 minuti cercando di capire cosa scrivere in questo articolo.
Mille idee in testa, tutte da ordinare. Ma ecco che come sempre qualcosa mi salva: la musica.
Sono solita fare colazione e mangiarmi 3 forse 4, magari 5 biscotti digestive ed accendere Spotify.
?“Thinking back, thinking of you
Summertime think it was June
Yeah think it was June
Laying back, head on the grass
chewing gum having some laughs”?
Il brano degli Stereophonics stamattina fa da padrone e chiudendo gli occhi riesco ancora a sentire quella sensazione di libertà, fatta di birre, piedi nudi sull’erba e concerti. Buttarsi nel pogo, ridere di gusto, perdersi tra le mille luci dell’isola, baciarsi, abbracciarsi, innamorarsi ancora.
Per chi non avesse ancora capito, sto parlando dello Sziget, un festival gigante che avviene ogni anno sull’isola di Obuda a Budapest.
Il primo Sziget Festival è nato nel 1993 come un piccolo raduno e da allora si è evoluto in uno dei festival musicali più grandi d’Europa. Ogni anno ospita grandi nomi in circolazione e costruisce una programmazione enorme con oltre 1.000 spettacoli su 60 venue per 7 giorni di fila.
https://szigetfestival.com/it/
Se fossi Alice, sarebbe sicuramente questo il mio Paese delle Meraviglie.
Ora sono qui a parlarne e sapete che mi batte forte il cuore?
Avevo sempre voluto andarci e nei miei sogni mi ero da sempre immaginata una vacanza del genere. Avevo custodito gelosamente il desiderio di questa avventura, volevo condividerla con la persona giusta.
Forse anche da questo particolare ho capito da subito che Alessandro era forse e finalmente l’uomo adatto a me.
Ebbene si, questa è stata la nostra prima vacanza insieme e non sarebbe potuta essere migliore.
Innanzitutto i prezzi sono super convenienti.
Con 60 euro di biglietto abbiamo potuto assistere nello stesso giorno al live dei Muse, di Salmo, dei Bring Me the Horizon e dei Parkway Drive.
66cl di birra non costano più di 2,50 euro. Per mangiare ci sono mille opzioni ottime e super cheap. Ma di questo vi parlerò più dettagliatamente nel prossimo articolo.
Ambiente magico, dicevo.
Ricordo come fosse ieri, sotto lo Europe Stage, mentre Salmo spaccava tutto lo spaccabile, mi sono girata verso di lui e trovando il suo sorriso mi sono detta: “ok ciao sono fottuta”. Si lo so, la frase sul sorriso è inflazionata, ma a sto giro è vero che ha un sorriso della madonna, non è colpa mia se in precedenza le tipe hanno descritto così anche quello di Neville Paciock ma che ci volete fare, l’amore è l’ammmore.
Fatto sta che finalmente avevo con me un socio, un partner, le nostre intenzioni, le sensazioni si erano ritrovate a danzare in una sincronia tremendamente perfetta.
Scusate la sviolinata ma, sapete, quando parlo di noi non posso fare a meno di tornare una piccola teen innamorata stile “Cioè” e non riesco proprio a non diventare un po’ melensa, poi parliamone, vi sto raccontando dell’esperienza della vita e per un’avventura simile non si può improvvisare.
Con questo intendo che se siete astemi, odiate la musica e la maggior parte del tempo lo passate a collezionare francobolli questa è l’ultima cosa che potrebbe interessarvi.
Beh dopo un rapido excursus da “Libro Cuore” condito da svariate considerazioni personali posso concludere l’articolo con un mio consiglio spassionato: se amate la musica, l’atmosfera selvaggia ed avete la fortuna di non essere accompagnati dall’ingegner Filini….
…prenotate subito la vostra vacanza per l’isola che non c’è e vi assicuro che non ve ne pentirete!