
Ciao Amici!
Nell’articolo di oggi voglio parlarvi di musica e viaggi.
Bellissimo, no?
Non c’è cosa più bella di ricevere la conferma per un tour o per un contratto all’estero.
Si parte, wow! Chissà come sarà là! Non vedo l’ora! Sono a mille! SONO VERAMENTE EUFORICO (cit :D).
La sensazione è proprio quella… che meraviglia!
Fortunatamente, in queste situazioni, l’entusiasmo è a livelli così alti da permettermi quasi sempre di superare la prova più temuta.
Sto parlando del mostro finale dei videogiochi, del Pokemon più potente, dell’esame di anatomia per i laureandi in medicina, della disfunzione erettile per il pornoattore, del bidet per i francesi. Insomma sto parlando del peggior incubo di ogni musicista.
Lasciare famiglia e affetti per un breve o lungo periodo? NO
Perdere il posto di lavoro nella scuola in cui insegni? NO
Non aver messo l’imodium in valigia? No (questa è tosta in effetti)
E allora qual’è?
Il peggior incubo per un musicista sono LE COMPAGNIE AEREE.
Ebbene si, la compagnia aerea è una vera e propria roulette russa per la nostra strumentazione.
Imbarcare i propri strumenti e guardarli allontanarsi lentamente su quel nastro è una delle cose più stressanti che mi siano mai capitate.
E’ un arrivederci o un addio?
Le ritroverò tutte intere?
Che brutta sensazione!
Sono innumerevoli le testimonianze di chitarre danneggiate, rotte o nei peggior casi perse ed io, ahimè, ne so qualcosa!
Questo succede perché gli addetti al carico/scarico tendenzialmente non hanno poi tutto questo grande interesse nel capire cosa contiene un bagaglio (anche se nel caso di una chitarra diciamo che è abbastanza palese….). Loro si limitano a spostare gli oggetti da un punto A ad un punto B e diciamo che la grande variabile in questa equazione è la finezza con cui compiono questo gesto.
Ora che abbiamo ben chiaro qual’è il problema, passiamo alle soluzioni.
Io personalmente, dopo anni di ansie e disagi, ne ho individuate 4.
Soluzione n°1
Informarsi sulla “baggage policy” della compagnia aerea con la quale volate. Non tutte le compagnie hanno una pessima reputazione al riguardo. Infatti alcune di esse ci permettono di portare la chitarra con noi a bordo purché sia contenuta in una custodia morbida di modo da non occupare troppo spazio ed essere riposta nella cappelliera.
Vi consiglio quindi di fare tutte le dovute ricerche e telefonate del caso prima di escludere questa opzione che può risolvere il problema nella maniera più semplice.
Nel 99 % degli altri casi invece bisogna ingegnarsi un pò e qui nascono le altre 3 soluzioni:
Soluzione n°2
Smontare il manico e riporre la chitarra nel bagaglio a mano.
Questo metodo tanto bizzarro quanto pratico, usato spesso da McGyver durante i suoi tour mondiali, vi consente di non separarvi mai dal vostro strumento e poterlo portare in aereo con voi.
Inoltre la presenza di magliette, felpe, calze, mutande etc all’interno del bagaglio a mano vi assicura un ulteriore protezione da possibili urti.
Piccolo consiglio per quelli pigri come il sottoscritto che non “hanno sbatti” di cambiare le corde prima e dopo il volo: fissatele alla tastiera con un capotasto a nastro, stringetelo il più possibile et voilà! Una volta atterrati basterà riavviare il manico al corpo, accordare la chitarra e il gioco è fatto.
Soluzione n°3
Comprare un case appositamente pensato per i viaggi aerei.
Ci sono moltissimi brand che producono custodie indistruttibili a prova di bomba ma, ahimè, spesso e volentieri hanno dei prezzi inavvicinabili.
Vi consiglio quindi i due brand di cui io sono grandissimo fan perché in termini di rapporto qualità/prezzo sono veramente imbattibili: HISCOX e SKB
Nello specifico io ho preso questi 2 modelli:
https://amzn.to/2OSpcGh Per chitarra acustica
https://amzn.to/2QUS6ah Per chitarra elettrica
In entrambi i casi riempio comunque la custodia di bubble wrap e gommapiuma per attutire qualsiasi urto che può derivare dal fatto che la dimensione della custodia non è esattamente identica a quella della chitarra.
Soluzione n°4
Journey Instruments
Un brand creato da gente veramente bizzarra ma in grado di realizzare strumenti eccelsi.
Da 2 anni ormai viaggio con la mia fida OF660 una chitarra acustica pensata in ogni minimo particolare per chi, come me, viaggia tanto.
I punti a favore di questa chitarra sono infiniti ma mi limito a citarvi le tre caratteristiche che mi hanno fatto mettere mano al portafoglio senza pensarci due volte.
– 1: Il manico si sgancia dal corpo tramite un pulsante situato nel retro della chitarra e si possono riporre entrambi dentro ad un apposito case delle dimensioni di uno zaino, perfetto per essere portato a bordo in aereo.
– 2 La chitarra è in fibra di carbonio e non subisce nessun tipo di influenza climatica.
Non importa se il clima è caldo, freddo, secco, umido. Il manico non si piega, la chitarra rimane sempre perfettamente intonata e il body non si rovina mai…anche nelle situazioni più estreme.
L’ho portata a Parigi, Londra, Istanbul, Francoforte, Los Angeles, Bora Bora, Dubai, Bahrain sballottandola da -2° a +48° e non ha mai fatto una piega.
– 3 E’ munita di un sistema di amplificazione passivo.
Dover sempre controllare il livello della batteria nel nostro sistema di amplificazione è forse il peggior grattacapo per chi suona una media di 5 serate a settimana… per non parlare del prezzo delle batterie 9V!
Questa chitarra esce di fabbrica con un’ amplificazione a contatto, un sistema passivo che ci permette semplicemente di attaccare il jack ed essere ready to play.
Vi lascio qui sotto un video dimostrativo molto più dettagliato riguardo a questo strumento.
Spero che questi consigli / tips vi siano stati utili, fatemi sapere cosa ne pensate o se avete domande nei commenti qua sotto.
Noi ci vediamo al prossimo articolo!